martedì 21 settembre 2010

(17) La Meringa Atomica

Il motivo principale per cui in Italia (ma non solo) le peggio cazzate procedono a passo spedito è legato al fatto che, salvo pochi illuminati che generalmente vengono impallinati appena aprono bocca, il gregge ha perso neuroni e buon senso.

Memoria corta, anzi cortissima
Il famoso referendum del 1987 "sul nucleare" non era un referendum sul nucleare. «Ma come, nell'87 non avevamo votato sì a un referendum sull'abrogazione del nucleare in Italia?»... beh, no. Conforta sapere che però uno su due di voi ricorda esattamente la formazione dell'Italia ai Mondiali dell'82, è una questione di importanza e priorità, vero?... In ogni caso, il referendum comprendeva i seguenti 3 quesiti, astrusi e poco comprensibili:

1) Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
2) Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
3) Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?

Visto? Nessun referendum contro il nucleare. Siete contro? Bene. Raccogliete le firme e proponetelo davvero, un referendum, con la domanda giusta: perché se nel 1987 c'eravate e siete convinti di aver votato "SI" alla domanda "siete d'accordo che ci siano centrali nucleari in Italia?" fate parte del gregge di cui sopra. Chi vi dice che lo avete fatto, mente sapendo di mentire: non votatelo più e sputategli addosso (a meno che non abbiate simpatia per i ballisti che vi strumentalizzano, peraltro c'è a chi piace farsi frustare il culo travestito da nazista, quindi perché stupirsi...).

Funghi atomici
E cioé: centrali nucleari spuntate come funghi. E' utile sapere che ce ne sono oltre 400 al mondo, comprese quelle perfettamente funzionanti in Paesi di cui solitamente ammiriamo la civiltà, come Svezia, Finlandia e Svizzera. I francesi ne hanno 59, alcune a un tiro si schioppo dai nostri confini (cioé subiamo il "rischio" teorico da tanti paventato, senza i benefici, poiché paghiamo i francesi per comprare la loro energia atomica, ma facciamo crociate per non produrcela in proprio). Poi ci sono Inghilterra, Germania, Spagna, Argentina, Messico, Brasile, Corea del Sud, Giappone... la lista è lunga. L'attuale polemica in Germania vi è stata subito venduta come "ecco, anche i tedeschi hanno capito che vanno chiuse!". No: i tedeschi hanno capito che la scelta (motivata dalla crisi economica) del governo di tenere ancora aperte alcune vecchie centrali (delle circa 30 esistenti) la cui chiusura è necessaria per raggiunti limiti di età, è una cazzata. La mappa completa delle centrlai esistenti al mondo è qui.

A questo conteggio vanno aggiunti i reattori nucleari "mobili", cioé quelli posti su sottomarini e navi. 130 circa sono americani, quelli russi erano 250 ma ne restano una trentina in attività, più qualche rompighiaccio e pochi natanti di superficie, un conteggio esatto è impossibile perché bisognerebbe sapere esattamente cosa possiedono le Marine di Paesi come Iran e Israele. Ci sono poi un numero assurdo di missili balistici, ciascuno con la sua bella pallina di Uranio 235 (e altri compagnucci suoi) all'interno.

Le alternative? Spiacente per i teorici del buon pensiero, ma non sono efficienti. E' puerile pontificare intransigenza sull'energia pulita e poi avere in casa tre televisori e due computer più 1,3 cellulari a testa (90 milioni di pezzi in Italia su 60 milioni di abitanti). Ci piace pensare che una cosa è bella e quindi funziona. Raramente è così nel mondo reale. E credetemi: chiudere gli occhi e tenere il fiato finché non diventa vero, produce come unico risultato la cianosi.

Sindrome cinese
E' quel vecchio film con Jack Lemmon in cui un incidente nucleare da una parte del mondo causava distruzione attraverso tutto il globo. Bel film. In realtà la lista degli incidenti accaduti alle centrali nucleari è lunga come la barba di Matusalemme (la trovate qui).

Gli incidenti nucleari "veri", cioé quelli in cui è davvero successo qualcosa al nucleo o al reattore, sono stati quello di Three Mile Island (Harrisburgh, Usa) nel 1979 e quello di Chernobyl (Ucraina) nel 1986. Due casi su centinaia di reattori nel corso di oltre 50 anni. Se dite che l'aereo è un mezzo "statisticamente sicuro", non potete poi fare la riverenza e un giro su voi stessi, e dire che non sono "statisticamente sicuri" i reattori nucleari. La statistica è statistica.

E tutti gli altri "incidenti"? Leggete la lista linkata sopra: valvole che saltano, tubi che si rompono, scintille che causano incendi nei posti sbagliati, errori di operai, o anche peggio. Niente a che fare con l'energia nucleare in sé. Nel 1975 in una centrale americana un imbecille decide di cercare una corrente d'aria in una cabina usando una candela: prendono fuoco i cavi elettrici e saltano quindi i dispositivi di sicurezza. Nel 1994 una centrale russa va in crisi perché viene tagliata la fornitura di corrente elettrica: non avevano pagato le bollette (se state pensando «Cazzo, è una centrale atomica, come fa a restare senza corrente, non se la produce da sola?» vi ricordo che era esattamente quello che facevano a Cernobyl: l'incidente del 1986 accadde proprio durante un test per verificare le procedure di sicurezza nel caso si fossero fermate le turbine, poiché i sistemi interni ricevevano corrente da esse, in un loop folle per cui i dispositivi che dovevano dare l'allarme se il processo si fosse fermato ricevevano corrente dallo stesso processo). Nel 1999 in Giappone in un sito di stoccaggio vengono versati a terra due bidoni contenenti uranio e acido nitrico: le sostanze si mescolano e danno il via a una reazione... per miscelare le due sostanze gli operai usavano un bidone e un imbuto (non perché fossero matti, pare fosse la procedura).

Sono i casi più "buffi", ma sostanzialmente in genere si tratta di piccole cose, componenti minuscoli, roba da supermercato. Una guaina che non tiene. Una valvola che non tiene. Un tizio che ha bevuto una birra di troppo e fa quello che non deve. Anche gli incidenti sui sottomarini nucleari, e ce ne sono stati alcuni sia da parte americana che russa, sono stati causati da vavole, incendi, rotture, e non dalla reazione nucleare. Piccoli pezzi di plastica e gomma da tre dollari che si spaccano e rischiano di fare un macello.

L'immancabile morale: Sergej, Beppe e Salvatore
Se pensavate che tenessi un comizio pro o contro il nucleare, avete sbagliato ancora. Non esistono fonti di energia o carburanti ecologici al 100%. Chi ve lo dice, dice cazzate. Sentite parlare di "carbone pulito", ma è un chiasmo, una contraddizione in termini come "buio accecante", "Inter simpatica" o "Berlusconi innocente". Come sempre, non mi interessa sapere se questa o quell'idea sia più o meno buona: mi piacerebbe che pensaste e mi proponeste una alternativa a ciò con cui siete in disaccordo, oltre a sbraitare "no" e sfilare in corteo. Vivo vicino alla Valsusa, ne ho piene le palle di cortei di qualsiasi forma e colore. Se avete un'idea migliore, sentiamola. Altrimenti in qualche modo bisognerà pure arrangiarsi, anche se significa scegliere il "meno peggio" tra una serie di opzioni non ottimali. Quello che temo, personalmente, non è avere una centrale nucleare qua, visto che ne ho sei o sette in Francia a un centinaio di km dal giardino di casa. Io temo la meringa.

Dicesi meringa quel materiale biancastro che, opportunamente emulsionato, si può mescolare al cemento da costruzione e così abbassare i costi dei cantieri edili (ecco perché quello scemo del cane del vostro vicino continua a leccare il muro). Non temo una centrale nucleare italiana: temo una centrale nucleare all'italiana. Costruita da Beppe Pautasso che mescola meringa al cemento e monta valvole di gesso perché costano meno. Gestita da Salvatore Impastato che inavvertitamente fa colare il sugo della parmigiana sul tastierino dei controlli di sicurezza, o va a fumarsi una sigaretta in una cabina elettrica perché fuori fa freddo. Non sono battute: cose del genere sono successe in Paesi che dovrebbero essere più "attenti" del nostro. Anche a Chernobyl in realtà tutto è avvenuto perchè il compagno Sergej ha fatto casino.

Sarei favorevole se impedissimo per legge a noi stessi di costruirla e gestirla. Facciamola edificare dagli svedesi, e assumiamo un po' di tedeschi e giapponesi a gestirla. Facciamo eseguire tutti i controlli agli svizzeri. Ci costerà un po', ma sempre meno che comprare l'energia in blocco all'estero. Con l'effetto collaterale di correre molti meno rischi di saltare in aria per colpa di una meringa.

mercoledì 8 settembre 2010

(16) La Bùfala Climatica

Che dare un Nobel al signor Al Gore fosse stata una cazzata, pari almeno a quelle che spara lui, qualcuno lo aveva capito da tempo. Ma la demagogia piace sempre a chi non sa pensare, e basta dire quattro fregnacce nazional-popolari sull'ecologia per tirarsi dietro il gregge (anche se poi il suo mega-ranch consuma più acqua e corrente elettrica di una intera cittadina).

Pannelli solari e fotovoltaici non sono una soluzione attuabile per la produzione di energia di massa, installare il fotovoltaico per produrre la stessa quantità di energia normalmente erogata ad ogni abitazione costa dai 15mila ai 20mila euro e una porzione privata di tetto, due cose che pochi hanno a disposizione (basta smettere per un momento di sognare a occhi aperti e chiedere uno stramaledetto preventivo).

L'eolico è una stupidaggine colossale perché per farlo funzionare serve vento costante, e non basta piantarvi un frullatore in giardino (per i pochi che ce l'hanno, un giardino). Il vento costante più forte al mondo è in Patagonia, Argentina, a 800 miglia dalla civiltà. Al secondo posto il lago Turkana in Kenya, che dal 2012 sarà il primo Paese al mondo cui l'eolico fornirà (grazie a un consorzio nordeuropeo) corrente elettrica su base stabile alla rete nazionale - 300 Mw pari a circa il 15% del fabbisogno nazionale, grazie a 353 turbine su un'area pari a tre volte la provincia di Trieste (il fabbisogno annuo della città di Firenze è di 1,5 milioni di Mwh, dati 2006 dell'assessorato cittadino all'ambiente).

Tralasciamo il dettaglio su altre vaccate come l'etanolo per autotrazione e il petrolio derivato da foglie marce, guano di pipistrello e cacca di yak (o di bufalo femmina, anche detta bùfala). Producete oggi, con la riciclata, una quantità di immondizia superiore a quanto si facesse prima, senza neanche accorgervene, perché ora buttare roba nel cassonetto giusto è diventato "virtuoso" e alla moda. Mia nonna comprava il latte e l'acqua sempre nelle stesse due bottiglie di vetro (cauzione dal lattaio pari a 10 lire, ci andavo io) e non buttava via un cazzo. Ma a cantare fuori da questo coro se va bene ci si prendono le pernacchie, se va peggio sono insulti peggiori. Eppure qualcuno c'è.

Cedo la parola a Bjorn Lomborg, un pericoloso latitante del pensiero indipendente, una cui intervista è pubblicata oggi su Tuttoscienze de La Stampa (ovviamente non rintracciabile sulla versione web, non sia mai che diffondiamo un po' di buon senso, meglio annegare il lettore tra Fini Berluschini e Chiamparini).

«(...) Le tecnologia pulite non sono ancora disponibili o sono agli inizi. Non sono pronte. Pensiamo al solare: è più caro dei combustibili fossili ed è il motivo per cui così tanti non lo usano, a meno che non ricevano forti sussidi.(...) Invece di sostenere tecnologie inefficienti, dobbiamo spendere i soldi in Ricerca e Sviluppo in modo da renderle migliori. Proviamo a immaginare: se riuscissimo a rendere le fonti verdi più a buon mercato del petrolio già entro 20-30 anni, allora tutti le adotterebbero, anche i cinesi e gli indiani, non certo perché obbligati dai Protocolli di Kyoto o dagli accordi di Copenhagen».

Per saperne di più, cosa assai utile per ottenere informazioni e avere una opinione vera e propria anziché ripetere quelle altrui, dovete trovare il modo di leggervi l'intervista. Una review del libro di Lomborg che parla dell'argomento è qui. Una critica contro le sue posizioni è invece qui, e dimostra il livello medio del gregge (se a scuola vi hanno insegnato la Logica e avete imparato come si costruisce e si contesta una argomentazione, leggete questa critica e poi a scelta o vi fate una risata o vi incazzate come cinghiali).

Le posizioni di Lomborg sono assai lontane dall'essere esaustive, e possono essere contestati in vari punti. Non è detto che abbia ragione su tutto, o che si debba essere d'accordo con lui supinamente: le argomentazioni vanno considerate e valutate. Ma questo non significa che non dica cose sensate in controtendenza con l'establishment para-ecologico che ci ammorba e che, a quanto mi risulta, abbia prodotto poco o niente se non un sacco di belle parole e soluzioni che fanno bella figura sulle riviste ma nel mondo reale non risolvono un cazzo e non sono alla portata (economica e strutturale) del 90 per cento della popolazione.

Poi, se avete 20mila euro potete comprarvi i vostri pannellucci, e magari ci scappa anche qualche spicciolo per mettervi in giardino lo yak (o la bùfala). Oltra alla cacca fornisce anche latte: et voilà, risolto in un colpo solo il problema energetico e quello alimentare!