mercoledì 8 settembre 2010

(16) La Bùfala Climatica

Che dare un Nobel al signor Al Gore fosse stata una cazzata, pari almeno a quelle che spara lui, qualcuno lo aveva capito da tempo. Ma la demagogia piace sempre a chi non sa pensare, e basta dire quattro fregnacce nazional-popolari sull'ecologia per tirarsi dietro il gregge (anche se poi il suo mega-ranch consuma più acqua e corrente elettrica di una intera cittadina).

Pannelli solari e fotovoltaici non sono una soluzione attuabile per la produzione di energia di massa, installare il fotovoltaico per produrre la stessa quantità di energia normalmente erogata ad ogni abitazione costa dai 15mila ai 20mila euro e una porzione privata di tetto, due cose che pochi hanno a disposizione (basta smettere per un momento di sognare a occhi aperti e chiedere uno stramaledetto preventivo).

L'eolico è una stupidaggine colossale perché per farlo funzionare serve vento costante, e non basta piantarvi un frullatore in giardino (per i pochi che ce l'hanno, un giardino). Il vento costante più forte al mondo è in Patagonia, Argentina, a 800 miglia dalla civiltà. Al secondo posto il lago Turkana in Kenya, che dal 2012 sarà il primo Paese al mondo cui l'eolico fornirà (grazie a un consorzio nordeuropeo) corrente elettrica su base stabile alla rete nazionale - 300 Mw pari a circa il 15% del fabbisogno nazionale, grazie a 353 turbine su un'area pari a tre volte la provincia di Trieste (il fabbisogno annuo della città di Firenze è di 1,5 milioni di Mwh, dati 2006 dell'assessorato cittadino all'ambiente).

Tralasciamo il dettaglio su altre vaccate come l'etanolo per autotrazione e il petrolio derivato da foglie marce, guano di pipistrello e cacca di yak (o di bufalo femmina, anche detta bùfala). Producete oggi, con la riciclata, una quantità di immondizia superiore a quanto si facesse prima, senza neanche accorgervene, perché ora buttare roba nel cassonetto giusto è diventato "virtuoso" e alla moda. Mia nonna comprava il latte e l'acqua sempre nelle stesse due bottiglie di vetro (cauzione dal lattaio pari a 10 lire, ci andavo io) e non buttava via un cazzo. Ma a cantare fuori da questo coro se va bene ci si prendono le pernacchie, se va peggio sono insulti peggiori. Eppure qualcuno c'è.

Cedo la parola a Bjorn Lomborg, un pericoloso latitante del pensiero indipendente, una cui intervista è pubblicata oggi su Tuttoscienze de La Stampa (ovviamente non rintracciabile sulla versione web, non sia mai che diffondiamo un po' di buon senso, meglio annegare il lettore tra Fini Berluschini e Chiamparini).

«(...) Le tecnologia pulite non sono ancora disponibili o sono agli inizi. Non sono pronte. Pensiamo al solare: è più caro dei combustibili fossili ed è il motivo per cui così tanti non lo usano, a meno che non ricevano forti sussidi.(...) Invece di sostenere tecnologie inefficienti, dobbiamo spendere i soldi in Ricerca e Sviluppo in modo da renderle migliori. Proviamo a immaginare: se riuscissimo a rendere le fonti verdi più a buon mercato del petrolio già entro 20-30 anni, allora tutti le adotterebbero, anche i cinesi e gli indiani, non certo perché obbligati dai Protocolli di Kyoto o dagli accordi di Copenhagen».

Per saperne di più, cosa assai utile per ottenere informazioni e avere una opinione vera e propria anziché ripetere quelle altrui, dovete trovare il modo di leggervi l'intervista. Una review del libro di Lomborg che parla dell'argomento è qui. Una critica contro le sue posizioni è invece qui, e dimostra il livello medio del gregge (se a scuola vi hanno insegnato la Logica e avete imparato come si costruisce e si contesta una argomentazione, leggete questa critica e poi a scelta o vi fate una risata o vi incazzate come cinghiali).

Le posizioni di Lomborg sono assai lontane dall'essere esaustive, e possono essere contestati in vari punti. Non è detto che abbia ragione su tutto, o che si debba essere d'accordo con lui supinamente: le argomentazioni vanno considerate e valutate. Ma questo non significa che non dica cose sensate in controtendenza con l'establishment para-ecologico che ci ammorba e che, a quanto mi risulta, abbia prodotto poco o niente se non un sacco di belle parole e soluzioni che fanno bella figura sulle riviste ma nel mondo reale non risolvono un cazzo e non sono alla portata (economica e strutturale) del 90 per cento della popolazione.

Poi, se avete 20mila euro potete comprarvi i vostri pannellucci, e magari ci scappa anche qualche spicciolo per mettervi in giardino lo yak (o la bùfala). Oltra alla cacca fornisce anche latte: et voilà, risolto in un colpo solo il problema energetico e quello alimentare!

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